Fonte: Comitato Centrale CRI ed ANSA.ARRIVA IL FREDDO.
Temperature in picchiata, neve sopra i mille metri, vento gelido come solo una volta negli ultimi dieci anni si era verificato: l'inverno è arrivato in anticipo sull'Italia, cancellando in meno di 24 ore gli ultimi scampoli d'estate. E per i prossimi giorni gli esperti prevedono un nuovo peggioramento, con le temperature che scenderanno ancora. A pagare il prezzo più alto di questo brusco cambiamento delle condizioni climatiche sono i circa seimila sfollati aquilani che sono ancora nelle tende. Dopo la pioggia che è caduta in mattinata, per loro sarà un'altra notte al gelo, con la neve che ha già imbiancato le cime sopra i mille metri, a cominciare dal Gran Sasso.
Ai problemi che dal 6 aprile tormentano gli scampati al terremoto se ne aggiunge così un altro che rende ancora più difficile la vita. E infatti non è un caso che proprio ieri, con l'arrivo della perturbazione, il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso abbia lanciato un appello agli "irriducibili" che per loro scelta sono ancora nelle tende, rifiutando il trasferimento negli alberghi della provincia dell'Aquila, in attesa di avere l'assegnazione della casa. "Siamo in grado di garantire fin da subito - ha detto Bertolaso - un tetto per tutti". Entro fine ottobre le tendopoli più grandi "saranno chiuse - ha ribadito oggi il direttore delle emergenze del Dipartimento, Fabrizio Curcio - a patto che le persone collaborino ed accettino le sistemazioni provvisorie negli alberghi prossimi all'Aquila in attesa di avere una sistemazione nelle case. Capiamo le loro difficoltà ad allontanarsi dall'Aquila dopo essere stati in tenda per oltre sei mesi, ma anche loro devono comprendere il nostro sforzo".
Ai problemi che dal 6 aprile tormentano gli scampati al terremoto se ne aggiunge così un altro che rende ancora più difficile la vita. E infatti non è un caso che proprio ieri, con l'arrivo della perturbazione, il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso abbia lanciato un appello agli "irriducibili" che per loro scelta sono ancora nelle tende, rifiutando il trasferimento negli alberghi della provincia dell'Aquila, in attesa di avere l'assegnazione della casa. "Siamo in grado di garantire fin da subito - ha detto Bertolaso - un tetto per tutti". Entro fine ottobre le tendopoli più grandi "saranno chiuse - ha ribadito oggi il direttore delle emergenze del Dipartimento, Fabrizio Curcio - a patto che le persone collaborino ed accettino le sistemazioni provvisorie negli alberghi prossimi all'Aquila in attesa di avere una sistemazione nelle case. Capiamo le loro difficoltà ad allontanarsi dall'Aquila dopo essere stati in tenda per oltre sei mesi, ma anche loro devono comprendere il nostro sforzo".
Si è conclusa con successo l'attività dell'ambulatorio veterinario della Croce Rossa Italiana presso il campo di Centi Colella a L'Aquila. Attivato l'11 aprile scorso, il servizio per la prima volta era stato allestito presso una tendopoli ed era gestito da medici veterinari ed operatori CRI che hanno garantito assistenza medico-veterinaria agli animali vittime del sisma, unico ambulatorio sul territorio aquilano, per il primo mese, ad essere aperto 24 ore su 24.
Tra i Veterinari presenti un Volontario del Soccorso del Gruppo VVdS dei Sibillini.
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